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Visualizzazione dei post da ottobre, 2019

STEP #10: I proverbi sulla candela

La candela è da secoli presente quasi ovunque nel mondo e di conseguenza è strettamente connessa alle tradizioni e alla lingua di un determinato paese. I proverbi legati alla candela, infatti, sono numerosissimi e provenienti da culture diverse. Eccone alcuni: "Il gioco non vale la candela." "Ad ogni santo la sua candela." "La candela altri alluma e sé stessa consuma." "È meglio accendere una candela che maledire l’oscurità." (Proverbio cinese) "Migliaia di candele possono venire accese da una singola candela, e la vita della candela non sarà abbreviata." (Proverbio buddista) "Un buon insegnante è come una candela: si consuma per illuminare la strada agli altri." (Proverbio turco) "Anche la più piccola candela insegna che per un po’ di luce val la pena di ardere e di bruciare fino in fondo." (Proverbio ungherese) "Non vendere il sole per acquistare una candela." (Prove

STEP #09: I nomi della candela

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Candela viene dal latino “ candere ”: essere bianco, splendere. In italiano: bugia, moccolo, stearica, fiaccola, torcia, cero, candelo; In inglese: candle; In francese: bougie, chandelle, cierge; In tedesco: kerze, licht; In spagnolo: vela; In russo:  cвеча   (svechi); In giapponese: キャンドル (Kyandoru); In cinese: 蜡烛 (Làzhú); Composto da "cera" e "illuminare". Deriva da Zhulong (letteralmente drago-torcia) ovvero la figura mitologica, metà uomo metà serpente, che creava il giorno aprendo gli occhi e faceva venire notte chiudendoli. Zhulong , tra l'altro, è un modo arcaico per chiamare proprio la candela.

STEP #08: La candela

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La candela è la cosa che più mi ricorda Portovenere e che personalmente più la rappresenta. La festa della Madonna Bianca è il momento più sentito dagli abitanti che si raccolgono tutti nelle strade del borgo, illuminate a giorno da migliaia di candele in vasi di terracotta, dette "padelloni". Oltre al valore e il significato della celebrazione, l'effetto visivo che le candele restituiscono è qualcosa di unico e indimenticabile.  

Botticelli e Portovenere

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Il golfo dei Poeti, un tempo chiamato golfo di Venere, vede ripetuti soggiorni a Fezzano (frazione del comune di Portovenere) di Simonetta Vespucci, aristocratica genovese, molto bella, tanto da essere ritenuta dai suoi contemporanei la più bella donna vivente dell’epoca. Il suo vicino di casa è il celebre pittore Sandro Botticelli, che anch'egli soggiornò a Fezzano intorno alla metà del 1400. Botticelli si innamora della bella Simonetta, tanto da sceglierla come modella per rappresentare la celebre Venere nel dipinto Nascita di Venere. Secondo alcuni studiosi, esaminando attentamente il dipinto, nel mare dietro l'immagine di Venere, sulla destra, si può riconoscere il golfo della Spezia, e in successione il promontorio di Fezzano, quello del Pezzino, quello del Varignano con sullo sfondo l'Isola Palmaria. Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Nascita_di_Venere https://do-in-italy.com/it/simonetta-cattaneo-venere-di-botticelli-di-fezzano/

STEP #07: Cuori nella tormenta

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Cuori nella tormenta è il film d’esordio del regista Enrico Oldoni interamente girato a Portovenere  nel 1984, con attori protagonisti Carlo Verdone (Walter), Lello Arena (Raf) e Marina Suma (Sonia). Walter, un sottufficiale di marina romano, un po' bullo e pieno di sé e Raf, un cuoco di bordo romantico e credulone, diventano grandi amici, ma sfortunatamente si innamorano della stessa ragazza, Sonia. Lei preferisce Walter ma non ha il coraggio di rivelarlo a Raf, il quale crede invece che lei lo ami alla follia. Si creano così i presupposti per una commedia romantica all'italiana che ha come cornice il borgo di Portovenere.  Alcune scene restaurate del film tratte dall'archivio RAI Teche :

STEP #06: La creazione dell'isola Palmaria

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La storia narra la nascita dell’isola Palmaria, che si trova a pochi metri di fronte a Portovenere, ed è collegata al personaggio mitico Papà Lucerna. Famoso in Liguria per un’altra leggenda che è stata definita “una variante ligure alla leggenda nordica del Vascello Fantasma”, Papà Lucerna viaggiava su una nave che non attraccava mai in nessun porto, destinato a navigare per sempre. L’incontro con il suo scafo preannunciava una felice navigazione anziché, come per il Vascello Fantasma, disavventure e morte. La leggenda dell’isola Palmaria si colloca cronologicamente prima che iniziasse il suo eterno peregrinare per il mare. Appena nato, Papà Lucerna era di gracile costituzione tanto che fu abbandonato dalla madre: veniva considerata una vergogna avere un figlio così esile e debole.  Fu trovato e cresciuto da una parente che per irrobustirlo adottò il sistema di tenerlo appeso al soffitto in modo che il fumo e l’aria calda lo temprassero. Il metodo funzionò tanto che il ragaz

STEP #05: Il nome

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La prima testimonianza scritta di Portovenere si trova nell'Itinerarium Maritimum Imperatoris Antonini ovvero l’Itinerario Marittimo dell’Imperatore Antonino Pio (161 d.C.) e oltre ad avere la certezza che il borgo esistesse come centro marittimo fin dall'epoca dei romani, abbiamo anche delle informazioni sul nome: viene infatti chiamata: “ Portus Veneri ”. Il nome derivava da un tempio pagano dedicato alla dea Venere, sito esattamente nel luogo in cui ora sorge la chiesa di San Pietro: secondo la tradizione, la dea era nata dalla spuma del mare, abbondante proprio sotto quel promontorio. Lo statuto comunale, in virtù della tradizione storica, prevede che il nome sia scritto in forma staccata, ovvero Porto Venere , che troviamo quindi in tutti gli atti e documenti comunali. Il toponimo Portovenere , però, è la variante più diffusa e conosciuta internazionalmente tanto che anche l’ISTAT trascrive nei suoi documenti e censimenti la forma attaccata. F

Portovenere e il rinoceronte di Albrecht Dürer

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Fino al XVI secolo il rinoceronte era sconosciuto in Europa. Un esemplare, battezzato Ulisse dai marinai che lo portarono dall'India, fu importato nel 1515 per la prima volta a Lisbona come dono al re portoghese Manuele I. Suscitò molta curiosità non solo tra gli studiosi, ma anche nel popolo portoghese (a ricordarlo, tra le statue che decorano la Torre di Belém di Lisbona c'è anche quella di un rinoceronte).  L'anno successivo il re volle farne dono al papa Leone X per mantenersi in buoni rapporti con lo Stato Pontificio e lo spedì a Roma via mare a bordo di un veliero. La nave, arrivata all'altezza della città ligure di Porto Venere, naufragò a causa di una violentissima tempesta. Il rinoceronte, che prima dell'imbarco era stato incatenato per esser tenuto sotto controllo, non era in grado di nuotare e quindi annegò: «Il mare invidiò e tolse all'Italia questa bestia di inusitata fierezza [...] poiché la bestia, la quale era usata a p

STEP #04: Citazioni su Portovenere

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Portovenere è amata da poeti e scrittori per le sue bellezze naturali, per gli scorci panoramici a picco sul mare e la tranquillità che emana. Il paese fu la meta preferita di illustri personaggi, come Eugenio Montale che lo celebrò con la poesia "Portovenere":  “Là fuoriesce il tritone dai flutti che lambiscono le soglie d’un cristiano tempio, ed ogni ora prossima è antica. Ogni dubbiezza si conduce per mano come una fanciulla amica. Là non è chi si guardi o stia di sé in ascolto. Quivi sei alle origini e decidere è stolto: ripartirai più tardi per assumere un volto.” Eugenio Montale, Ossi di seppia, "Portovenere", Torino : Einaudi, 1943 Guido Piovene nella sua opera più famosa descrive così il borgo ligure:   "Portovenere, presso La Spezia, è una muraglia di case addossate alla roccia ed alte come torri, quasi uno scenario di torri accostate l’una all'altra. Traforano qu

STEP #03: Bacicio do Tin

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Bacicio do Tin: Corsaro dell'Imperatore e pirata in Alto Tirreno è un racconto scritto da Alberto Cavanna in cui vengono narrate le avventure di Giovan Battista Cavicioli, noto come Bacicio do Tin, "marinaio per nascita, corsaro per necessità e pirata per disperazione".  Il romanzo è ambientato a fine del 1700, in Francia è scoppiata la rivoluzione, Napoleone è ufficiale di artiglieria e il golfo di Spezia è conteso tra piemontesi e genovesi ed è teatro delle battaglie tra inglesi e francesi. In questo periodo le nazioni finanziavano e proteggevano piuttosto apertamente i corsari, e Bacicio viene reclutato da Napoleone per contrastare la flotta inglese e diventa comandante della leggendaria nave chiamata "Lanpo". Combattendo incredibili battaglie per tutto il Mediterraneo si arricchisce, acquista il titolo di Conte e diventa proprietario del castello sull'isola del Tino (di fronte a Portovenere).  Proprio su quest'isola, ormai sulla

STEP #02: Le cose

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La Corda: In un borgo marinaro come Portovenere, viene fatto largo uso della "corda", sia per l'ormeggio delle imbarcazioni, ma soprattutto per l'allevamento dei mitili (o "muscoli" in spezzino). La mitilicoltura infatti è una delle attività caratteristiche di Portovenere e consiste nell'immergere in acqua alcune corde orizzontali che reggono una numerosa serie verticale di corde vegetali ("libani") sulle quali si fissano le larve dei muscoli. Solitamente l'allevamento termina dopo circa 10 mesi. Recentemente si è discusso riguardo il nome di questi molluschi: a La Spezia e provincia si vuole difendere il termine "muscoli", al posto di cozze o mitili, appellandosi soprattutto alle lingue europee: in inglese si chiamano"mussel”e così anche in olandese, in tedesco “muschel”, in portoghese "mexil" e in francese "moule", tutte parole che richiamano "muscoli". La candela: La se

STEP #01: Portovenere

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Coordinate: Latitudine 44°3'34"56 N Longitudine 09°50'23"28 E Superficie : 7.53 kmq Abitanti : 3 539 Portovenere, o Porto Venere, è un piccolo comune ligure che forma la sponda occidentale del golfo della Spezia , detto anche "Golfo dei Poeti". Le origini del borgo risalgono all'età romana, infatti il "Portus Veneris" deriva dal tempio dedicato alla dea Venere, il quale si trovava esattamente dove ora sorge la chiesa di San Pietro. Insieme alle isole Palmaria, Tino e Tinetto e alle Cinque Terre fa parte dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.