STEP #04: Citazioni su Portovenere
Portovenere è amata da poeti e scrittori per le sue bellezze naturali, per gli scorci panoramici a picco sul mare e la tranquillità che emana. Il paese fu la meta preferita di illustri personaggi, come Eugenio Montale che lo celebrò con la poesia "Portovenere":
dai flutti che lambiscono
le soglie d’un cristiano
tempio, ed ogni ora prossima
è antica. Ogni dubbiezza
si conduce per mano
come una fanciulla amica.
Là non è chi si guardi
o stia di sé in ascolto.
Quivi sei alle origini
e decidere è stolto:
ripartirai più tardi
per assumere un volto.”
Eugenio Montale, Ossi di seppia, "Portovenere",
Torino : Einaudi, 1943
Guido Piovene nella sua opera più famosa descrive così il borgo ligure:
Guido Piovene,"Viaggio in Italia", Milano:
Mondadori, 1957
Il golfo della Spezia è noto come golfo dei Poeti perché storicamente ospitò e ispirò molti personaggi importanti del mondo letterario, primo tra tutti Dante, poi famosa fu la lunga permanenza dei coniugi Shelley e di Lord Byron (al quale è dedicata una grotta a Portovenere in cui ha trovato ispirazione per molte sue poesie), L.H. Lawrence, Virginia Woolf e molti altri.
In "Note ai Poemi del 1822", Mary Shelley scrive:
"The
scene was indeed of unimaginable beauty. The blue extent of waters, the almost
landlocked bay, the near castle of Lerici shutting it in to the east, and Porto Venere to the west; the varied forms of the precipitous rocks
that bound in the beach, over which there was only a winding rugged footpath
towards Lerici, and none on the other side; the tideless sea leaving no sands
nor shingle, formed a picture such as one sees in Salvator Rosa's landscapes
only"
(riferimento al pittore preromantico la cui fama è legata alla rappresentazione di paesaggi caratterizzati da una natura aspra e selvaggia)
Curiosa è la breve testimonianza di Salvatore Quasimodo durante un soggiorno a Portovenere:
Salvatore Quasimodo, "Lettere d'amore 1936-1959", Milano: Spirali, 1985
Infine, anche Petrarca nel suo poema epico del 1338 sulla seconda guerra punica, L'Africa, parla di Portovenere, noto al tempo come porto di Venere:
"A quelli che giungono dal mare appare nel lido il porto di Venere e qui - nei colli che ammanta l'ulivo è fama che anche Minerva scordasse per tanta dolcezza Atene - sua patria..."
Francesco Petrarca, "L'Africa", Firenze: Sansoni, 1926
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